La Serbia

L a Serbia ottiene l'indipendenza dall'impero turco nella conferenza di Berlino del 1878 e subito punta ad allagrare i suoi confini a coinvolgere gli altri paesi balcanici nei quali fosse presente l'etnia serba.
Nel 1903 l'associazione segreta Mano Nera, composta prevelentemente di ufficiali nazionalisti, assassina il re Alessandro Obrenovic e sua moglie, accusati di portare avanti una politica filo-austriaca e insediano sul trono Pietro Karagieorgjevic (Pietro I) che pone il paese come leader dell'irredentismo slavo in funzione anti-austriaca e sostenendo la causa dell'indipendenza della Bosnia, anche finanziando organizzazioni di stampo terroristico.
Nel 1912, Serbia, Bulgaria, Montenegro e Grecia, sostenute dalla Russia, sconfiggono la Turchia ma, nella pace di Londra l'Austria-Ungheria riesce ad ottenre la creazione dello stato albanese che, precludendo alla Serbia lo sbocco verso il mare, mira a frenarne l'espansionismo.
Nel 1913 la zona č teatro di un ulteriore conflitto che contrappone la Bulgaria alle sue precedenti alleate, ma nč la sconfitta bulgara nč l'ulteriore ritocco dei confini soddisfano l'espansionismo serbo.
In conseguenza di questo atteggiamento, L'Austria-Ungheria, nonostante l'attentatore a Francesco Ferdinando sia suddito austriaco, attribuisce alla Serbia la responsabilitā dell'attentato e assume il fatto a pretesto per porre ai rivali serbi un ultimatum inaccettabile (sciogimento di tutte le organizzazioni politiche e patriottiche, divieto di ogni forma di propaganda antiaustriaca, partecipazione di funzionari austriaci alle indagini sulle responsabilitā in territorio serbo).

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